Thursday, 16 April 2009

L'Università di Bologna studia Mottola
i riti della settimana santa e il ballo della pizzica

bozza per la riduzione teatrale in atto unico di commenti tratti dal sito mottola.splinder.com.  Come oggetto lo studio dei riti della settimana santa da parte di un gruppo di studenti di antropologia e le reazioni sul blog dei commentatori al post. I commenti sono stati adattati in modo discorsivo.
di PINO MANDORINO

un gruppo di studenti del DAMS dell'Università di Bologna, arriva a Mottola per studiare dal punto di vista antropologico i riti della Settimana Santa.
  Si sparge la notizia per il paese. Sono in trenta e non passano inosservati.
Dopo una settimana si fermano in un bar del centro a bere una birra. Per star comodi si siedono in gruppo sul marciapiede e chiacchierano fra loro, sorseggiando la birra e guardando la gente che passa.

 
Ad un certo punto passa  Mario e dice ad un amico ad alta voce:

Ci vorrebbe qualcuno per studiare loro altro che riti della settimana santa!


   Webscuba  anche lui seduto sul marciapiede, ma dalla parte opposta, sente, si alza  e risponde allarmato :
 
Ecco ci siamo: gli studi antropologici. 
Finora oggetto di questa disciplina erano le tribu' africane, gli indigeni dell' amazzonia e i punk inglesi. Bravo il sindaco ad essere a capo di una tribu' che sostiene le tradizioni indigene e fiero di esserne il capo, brave le confraternite ad esibirsi nella danza delle piogge. Con grande orgoglio posso dire oggi che la mia citta' non ha niente da invidiare ai Mau-mau, agli antropofagi australiani e ai selvaggi del rio grande (senza offesa per questi ultimi). 

Alcuni passanti si fermano incuriositi.
 Gino che era li vicino si rivolge a Mario e dice:

Mario, a te chi ti deve studiare?


   Luigi, con una birra in mano e la sigaretta appesa alle labbra entra nella discussione:
 
Come al solito Webscuba tu sei uno di quelli che dovrebbe essere sempre chiuso nel suo di mondo cioe' l'ignoranza piu totale. Tu ssaresti un bel mau mau da studiare.


   Marco, un anziano pensionato col cappello listato di nero e la giacca tutta sgualcita, grida ad alta voce:
 
Ecco chi sono quelli buttati in terra davanti alla pizzeria del corso a bere birra... complimenti begli studi!


   Nicola, un rapper locale con l'aria da bullo di quartiere, interviene nella discussione, si rivolge a Webscuba, gonfia il petto e lo attacca dicendo con disprezzo non celato:
 
L'Università di Bologna nei suoi studi antropologici è interessata allo studio dei prototipi primordiali dell'homo sapiens o all'uomo di cromignon per capire come ancora ci siano elementi che non hanno fatto quel salto di qualità verso la dimensione umana. In effetti i Mau-mau, i selvaggi del Rio Grande e gli antropofagi australiani hanno fatto quel salto che tu, webscuba, devi ancora compiere.


  AndrewCunanan, un esile studente, pieno di brufoli, occhialini tondi da intellettuale, si pone al centro del capannello e con voce sgraziata accusa:
 
I vostri commenti sono semplicemente indecorosi. Vi ringrazio per aver creato una polemica dal nulla. Per dirla alla Beppe Grillo, voi appartenete a quel 10% della popolazione che dice sempre di NO a tutto e, ci aggiungo, che amate commentare su fatti e persone senza capire realmente la ragione di quel che accade e il perchè accade.

Intanto il capannello di gente si infittisce

   Serghej, un tipo robusto,  con il pizzetto sotto il labbro e gli occhiali da sole si fa largo fra la folla ed interviene, piegandosi un po' in avanti per tirarsi su i pantaloni:
 
Web, non buttiamo via il bambino insieme all'acqua sporca. Dopo tutto, da mottolese, queste tradizioni indigene te le ritrovi nel tuo DNA culturale. Non è su questo che si deve fare polemica: possono piacere o meno, possono essere datate oppure usate come fenomeno da baraccone, è vero, ma sono sempre stimmate sulla nostra carne.

posando il braccio sopra le spalle della fidanzata, che si scosta, continua 

Se poi il problema è: come si fa ad uscire dalla rappresentazione stereotipata e dal medioevo culturale, riuscendo ad essere moderni e globali pur conservando l'orgoglio delle proprie tradizioni senza riprodurre all'infinito la macchietta di se stessi, allora ci siamo.
    
   Una ragazza del gruppo di studenti di nome Sara, bella, formosa, con gli occhi azzurri un po' affossati, in jeans e maglietta rossa, sentendo la discussione si avvicina. Con ancora il cartellino universitario al collo e il blocco degli appunti in mano,  esclama, gridando con accento bolognese:
 
Mi permetto di rispondere, in qualità di diretta interessata. 
Io sono una del gruppo di studenti . Una degli "invasori-antropologi", se vogliamo.

Puntando il dito minacciosa verso il gruppo aggiunge: 

Mi rammaricano un poco i vostri commenti, come quello di Mario e di webscuba, se non altro perchè noi s'è fatto il possibile per non arrecare disturbo a chicchessia.

Si guarda intorno senza girare il collo sulle spalle. Tutti la guardano, qualcuno sussurra apprezzamenti, e senza imbarazzo dice:
 
Per quel che riguarda l'oggetto dell'antopologia, mi limito a far notare che da molti anni si è abbandonata l'idea di considerare oggetto di studio unicamente il "villaggio africano", o i citati mau-mau e affini.

Prende coraggio, arrossendo un po', come avviene quando si sostengono gli esami,  aggiunge:

 Non c'è bisogno di andare così lontano per trovare qualcosa di prezioso e di interessante da studiare, a volte basta guardare in casa propria.

qualcuno cerca di palparle il sedere 

Sì, Mottola non ha niente da invidiare a nessun'altra città, regione, popolazione e gruppo studiato in precedenza dall'antropologia. Se fosse stata una cittadella qualunque senz'arte nè parte, nessuno si sarebbe preso la briga di farvi ricerca.

aggiustando i blocknotes sotto al braccio continua: 

Se qualcuno venisse in casa mia a studiare ciò che sono e ciò che faccio, però, mi sentirei orgogliosa di essere qualcosa di interessante e non banale, piuttosto che irritarmi. 
Opinione personale, sia chiaro, poichè non posso certo parlare a nome di un intero gruppo. 

con fare stizzito:

Eppoi non credo sia un reato contro lo Studio, rilassarsi un paio d'ore stando seduti in piazza dopo essersi alzati alle cinque di mattina per seguire le processioni, o aver passato la giornata ad intervistare mezza città. 
        

   Vincenzo,  ancora vestito da cameriere,   timidamente interviene, visibilmente imbarazzato:
 
Premettendo che non condivido assolutamente le opinioni di Mario, webscuba e di voialtri, personalmente apprezzo moltissimo il lavoro svolto dagli studenti del Dams di Bologna; sono stati tutta la settimana santa a Mottola e, da quello che ho visto partecipando ai riti durante la settimana, hanno documentato e preso appunti con proficuo impegno e volontà (anche per loro ovviamente la stanchezza si è fatta sentire). 

si toglie il papillon e se lo mette in tasca

Secondo me bisogna essere orgogliosi dei nostri riti e delle nostre tradizioni, unitamente al fatto che la nostra città riveste un ruolo importante anche per questi riti che in Puglia sono tra i più sentiti ed importanti.

Poi rivolgendosi a Sara esclama abbassando gli occhi: 

Sara ti prego di ringraziare personalmente ancora gli studenti bolognesi per il loro lavoro e per la attenzione a questi nostri riti. 


   Ulfsteinn, con le scarpe da ginnastica, doppiopetto blu e camicia a fiori, grida da lontano:
 
Signori, è un autentico scandalo. Permettetemi di deplorare l'atteggiamento dei miei concittadini che, invece di esultare per l'arrivo in Mottola di una maniata di antropologhe strafighe, si abbandonano a siffatte manifestazioni di provincialismo. I casi sono due: o siete queriani o siete ricchioni.

E ride
    

   Allora webscuba, tutto di un fiato, sbotta:
 
Uno dei piu' importanti studi antropologici effettuati in Puglia fu quello sul ballo della pizzica a Galatina. Se non ricordo male fu fatto negli anni 60.

si gratta la nuca pelata e continua:

 Ebbene fu notevole ed interessante. Oggi la tarantella pugliese e' ballata perfino nelle discoteche di mezza europa. Il ballo della tarantella e' genuinamente un elemento indigeno degno di studio e considerazione.

guarda una bella morettina che passa gustandosi un gelato e dice:

Al contrario i riti della settimana santa non sono indigeni, ma importati. Appartengono all'estesa cultura cattolica borbonica e spagnola. Non a caso queste processioni sono diffuse in Spagna e nei domini ex spagnoli. Nelle Filippine ( ex colonia spagnola) assumono colori grotteschi con veri flagellanti che si spellano la schiena a suon di frustate o che si inchiodano mani e piedi alla croce. Addirittura una curia e' stata recentemente denunciata nelle filippine per maltrattamenti di minori avendo lasciato ragazzini partecipare al rito! 

Tutti in coro:
Ma che dici...ma va...balle

Webscuba si gratta il naso, ride sornione e continua non facendo caso alle interruzioni e rivolgendosi a Sara:

Non c'e' dubbio che l'antropologia sia una scienza rispettabile e nessuno intende mettere in discussione la ricerca condotta dal gruppo di studenti del DAMS . 
Nessuno si sente irritato, ma semmai impietosito dallo spettacolo lugubre, triste, pagano che i mottolesi sono costretti a vedere, allestire e a partecipare ogni anno per pagare i conti residui delle chiese. 
La pieta' per questa comunita' sotto il giogo di credenze e tradizioni opinabili sotto tutti i punti di vista e' forte.

Prende fiato: 

Come forte e' il condizionamento culturale nel paese: difficile e' trovare qualcuno che si ribelli, e se lo fa, lo fa mugugnando. Oppure aderisce ad una delle tante chiese protestanti che sono sorte come funghi negli ultimi decenni.

Con fermezza: 
 
Il caso Legrottaglie merita uno studio antropologico! 

Quello che io ho espresso nei miei commenti e' comune a molte persone che pero' tacciono perche' non si va contro le istituzioni senza pagarne poi le conseguenze! 

tutti lo guardano sbalorditi, ma lui, strabuzzando un po' gli occhi e poi fissando Serghej dice:

Quanto al DNA, caro Serghej, il mio e' comune ai greci pagani, ai turchi ottomani, agli ariani normanni e a quello di quel filibustiere di Federico II che tanto ce l'aveva con Papa, e per ultimo anche a quell'ignominoso Raimondo de Sangro massone e negromante che villa aveva a San Basilio. 

Serghej  scuote la testa, intende intervenire, ma Webscuba esclama alzando le mani al cielo:

E per finire, ora che la triste pasqua cattolica e' finita, propongo di fare una festa, questa volta vera. LA FESTA DI PRIMAVERA a suon di pizzica, orecchiette con le brasciole, agnello al forno e fichi secchi! 
Buon divertimento. 
        


 Ulfsteinn
 
Web, fa' il favore: curati.
      

  Allora Sara  con aria mesta si autoacccusa:

Sono una pigra procrastinatrice con manie di perfezionismo. 

Poi continua con voce flebile:

Penso alle persone. 
Penso a mio Padre, che è proprio un piccolo grande uomo. E lo adoro, beninteso. 

Con piu' vigore:

Penso all'umanità sparsa che di tanto in tanto mi trovo attorno. 
A qualcuno che vorrebbe rivedermi dopo tanto, dopo quasi tre anni, e che un po' mi domando come potrebbe essere rivederci, quanto siamo cambiati. Come sta con i capelli corti, io che amavo passarci in mezzo le dita e far le treccine. 

come se ricordasse qualcosa

A qualcuno di così lontano da essere diventato solo immagine e fantasma privo quasi ormai di una voce, di un respiro, eppure da qualche parte, in qualche angolo, infondo spero di incrociare di nuovo per raddrizzare i quadri storti. 

tutti ascoltano trasognati, non sanno che Sara e' un'attrice di teatro

A qualcuno che non so se esiste, l'ho sognato notti fa ed è stato un bel sogno, ma bello come le creature della mente e dell'inconscio, ed irreale. 
A qualcuno che per me è e resta il profumo delle sere di primavera, dell'aria umida e lucida e nuova, delle foglie, delle strade. Vorrei di nuovo un abbraccio silenzioso per ascoltare meglio il suo cuore battere. 

fa una pausa, per vedere se puo' continuare. Tutti sono ammutoliti e rapiti da questa soave voce dall'accento cosi' diverso

A qualcuno che è sparito, con cui ho condiviso solo una manciata di passi, una manciata di giorni sotto il cielo spagnolo, l'ennesimo vestito di anime più antiche, oro bianco e pavimenti di legno su cui star seduti a discutere d'Arte.

 un rutto si sente fra la gente ed il rumore di un motorino smarmittato 
 
A qualcuno che sapeva far danzare il fuoco e che ho difeso dalle malelingue teatrali. 
A qualcuno che è rimasto il mio sogno mal camuffato, bruciature sulla pelle e la vie en rose. 

si sporge in avanti come fanno le maestre quando raccontano  una fiaba ai bambini

A qualcuno che poteva essere e non è stato, anima pulita e trasparente, aria sotto le dita, perfezioni. 
A qualcuno di cui ho amato ed amo il sorriso, ora e per sempre, e che forse ha capito davvero la vita. 
A qualcuno che mi ostino a voler capire, o almeno a voler amare, per cui cerco la completezza che è giusto che sia, per cui spero di scrivere ancora una favola. 

ora diventa piu' teatrale, gesticola come se recitasse Pirandello

Penso a tante persone, chi più chi meno hanno smosso ciò che sono, la primavera che so essere. 
La primavera che sento, anche se fuori è tornato il temporale, le maree del sole nelle vene, guardo il calendario e guardo i giorni e voglio aprile come un bambino che vuole la rivoluzione. 
Voglio aprile, e l'aria piena di promesse, e poi voglio giugno, per esplodere, e poi ancora luglio, per volare e morire e rinascere. 
Voglio tornare a giocare, e sentirmi di nuovo spettacolare e pirotecnica.
 
La Coinqua si stacca dal gruppo di studenti e gli chiede se sta bene, perche' ha gli occhi segnati.
Ma lei con voce squillante:
 
Voglio sentirmi di nuovo bella, vedermi bella attraverso altri occhi.

e cita: 

«IL FUOCO CHE TI BRUCIA IL SANGUE, QUELLA È L'ANIMA» 



   Serghej, che si era trattenuto, affascinato dal discorso di Sara, si rivolge a webscuba con tono da maestro:
 
Stando alle tue teorie genetico-antropologiche, caro Webscuba, anche la pizzica, da cui deriva la tarantella, non potrebbe essere valutata come "un elemento indigeno degno di studio e considerazione". 

saluta un amico che gli sorride e continua con tono perentorio:

Ti vorrei far notare che nel corso di quel celebre survey antropologico degli anni '60, Ernesto De Martino rilevava che i ritmi e la trance della "tarantella" - per te così veraci ed autoctoni - sembrano essere in realtà importati in Puglia dalla Grecia, nel corso dell'età ellenistica, attraverso la mediazione dei riti dionisiaci, esattamente quelli delle celebri "Baccanti" di Euripide. 

la gente intorno si chiede come fa a ricordare a memoria tutte queste cose

Questa forma di culto, propagatasi dalla Grecia in tutte le zone costiere del Mediterraneo, giunse anche a Roma agli inizi dell’età repubblicana, integrandosi nella religione ufficiale e perdendo la sua forma misterica, che sembra essersi invece conservata nella Magna Grecia, dove il culto era praticato a Taranto, Locri e altre colonie almeno a partire dal V secolo a.C. 

Il senato romano, preoccupato per gli eccessi ed i fanatismi che il culto di Dioniso procurava con vere e proprie possessioni, assunse misure proibitive e repressive nell'anno 186 a.C. che colpirono soprattutto Taranto, vero e proprio centro di diffusione dei culti dionisiaci.
 
si sente una voce esclamare con sorpresa:  "Mado,' parl come nu libre stampet!"

Quasi duemila anni dopo, gli antichi riti dionisiaci tornarono a far parlare di loro, a proposito del "tarantismo", complesso di credenze, miti e rituali di religiosità arcaica e sincretica del mondo contadino, ruotante attorno al simbolo della tarantola, aracnide mitologico con caratteristiche di diversi ragni reali.
 
ora si agita nella foga oratoria come succede nei comizi

Queste pratiche, createsi nell'alto medioevo e diffuse in tutto il sud e soprattutto nel Salento fino agli anni '60 del secolo scorso, avevano lo scopo di scongiurare le ansie di un'esistenza precaria. La persona tarantata, morsa dalla mitica tarantola, si scatenava in una danza sfrenata con l'aiuto di musicisti e di vari elementi rituali. 

si sente un cane che abbaia da un vicolo e il padrone che lo rimbrotta

Negli anni ’60 Ernesto De Martino avanzò l'ipotesi che queste danze fossero il retaggio culturale dei riti dionisiaci diffusi nella regione di Taranto, capitale della Magna Grecia, cristianizzati poi nel corso del medioevo. 

Quegli antichi riti greci, con la loro carica medianica, magica, estatica, erotica avrebbero quindi lasciato una profonda impronta nel comportamento, nella forma di socializzazione, nella cultura e nella psicologia delle popolazioni del sud Italia.
 
qualcuno rumorosamente si soffia il naso 

Esattamente, più o meno, come i riti religiosi seicenteschi dei flagellanti spagnoli la hanno lasciata nella attuale cultura e tradizione di centri pugliesi come Mottola.

un applauso della folla scroscia attirando sempre piu' gente
      
   webscuba si sente a mal partito, finora le argomentazioni sono state tutte contro cosi preferisce rispondere con tono ironico:
 
L'anno 186 a.c.cidenti fu un anno nefasto per il mondo: si proibirono aime' le feste piu' sublimi che una comunita' avesse mai organizzato, ma non vennero dimenticate, tant'e' vero che sono sopravvissute fino ad oggi nonostante tutto. Una forma ristretta e' ancora in uso a Mottola e si chiama "la wuacezza".

si guarda intorno, le facce sono tutte arrabbiate, allora tira fuori le carte delle conoscenze e delle amicizie. 

Il prof Antonio Infantino, di cui sono stato amico, e' uno dei teorici della rinascita dei riti dionisiaci. Ha allestito numerosi spettacoli portandoli in giro per l'Europa, riscuotendo successi e premi. Nonostante sia lucano, ha fatto della pizzica pugliese l'ossatura per le sue performances. 

La Magna Grecia ERA la Grecia perche' greci erano i pugliesi, nulla e' stato importato. 

Importati con la forza e la sottomissione furono invece i riti della settimana santa, estranei del tutto alla cultura dei pugliesi che fino a poco tempo prima erano greco-ortodossi. 

volendo andare via

Per tagliare la testa al toro dico comunque complimenti per il dotto commento, ben diverso dagli altri. Bene o male uno spunto di riflessione e' stato creato. 
Resto del parere che i riti della settimana santa dovrebbero essere ridimensionati e tenuti nella discrezione delle chiese, mentre i riti dionisiaci dovrebbero essere rivalutati e promossi .

Alzando le mani al cielo grida come un imbonitore: 

FESTA DI PRIMAVERA - RITO DIONISIACO 
Orecchiette al sugo di brasciole 
capretto al forno 
bocconcini, taralli e fichi secchi 
TARANTELLA a tutto spiano fino ad esaurimento forze. 

        

   Piero Palagiano, tutto vestito a punto, passando di li' alza la mano in segno di saluto e rivolto agli studenti ancora seduti sul marciapiede esclama:
 
Un grosso saluto agli studenti del DAMS di Bologna, nella speranza che l’incontro avvenuto con il Gruppo Folk MOTL LA FNODD sia stato fruttuoso e propedeutico per la vostra ricerca. 
Colgo l’occcasione per chiedere ufficialmente agli Antropologi Mottolesi ( da quel che ho sentito  ci sono….. bravi e grazie!)di aiutarci nella continua ricerca di elementi e materiale utile per il nostro repertorio folklorico. 
Grazie 


   arriva Mario, che vende latticini ,  dando una manata sulle spalle di webscuba si rivolge a Sara guardandola dalla testa ai piedi:

Ciao Sara sono Mario del canzoniere mottolese, lascia perdere purtroppo in ogni paese c'é sempre una pecora nera come questo  webscuba un saluto a tutti voi e grazie.

 Vacilla un poco come se fosse ubriaco e si allontana.

  Don Antonio nel frattempo, si era avvicinato seguendo la conversazione e rivolto a webscuba lo riprende, leggendo un appunto che aveva preso:
 
"Importati con la forza e la sottomissione furono invece i riti della settimana santa, estranei del tutto alla cultura dei pugliesi che fino a poco tempo prima erano greco-ortodossi". 

Poi attacca:

Mi farebbe piacere sapere come con incredibile superficialità si asseriscono alcune balle storiche funzionali al proprio credo. Se è vero che i Riti della Settimana Santa ebbero sicuramente un notevole impulso durante la dominazione spagnola nel Regno di Napoli, la consuetudine di andare in processione in preghiera cantando salmi nel Giovedì Santo e di visitare gli Altari della Reposizione, i Sepolcri come ancora oggi impropriamente si dice, è antichissima e risale a molti secoli addietro. Se tu, webscuba, hai qualche dubbio è sufficiente che tu vada a trovare i monaci di Cava dei Tirreni (a pochi chilometri da Salerno) e potrà consultare i documenti ivi esistenti. Se poi hai tempo vai a Roma presso l’A.C.S.

tirando un sospiro e unendo le mani come se stesse per pregare aggiunge:
 
Alcune forme devianti medievali di rappresentazioni sacre non giustificano nella maniera più assoluta le generalizzazioni assurde scritte facendo torto ad intere generazioni che hanno vissuto con intensa spiritualità queste manifestazioni. Dopo la caduta dell'impero romano con la scomparsa della togata ed più in generale della tragedia greca le uniche forme di rappresentazione "teatrali" sono state quelle delle “Sacre Scritture" almeno fino al 1400 per quanto riguarda l'Italia. Invero anche Shakespeare lottò contro le gare fra orsi o fra cani nella sua società per affermare le sue rappresentazioni teatrali in quanto le uniche di un certo rispetto erano quelle che avvenivano nelle Chiese.

tutti si sentono imbarazzati da tanta  conoscenza 

Se tu, webscuba sei “impietosito dallo spettacolo lugubre, triste” dei Riti della Settimana Santa è affar tuo ma che tu dica siano pagani e che i mottolesi sono COSTRETTI a vedere, allestire e a partecipare ogni anno per pagare i conti residui delle chiese lo DEVI DIMOSTRARE.

con aria paterna aggiunge:

Se il caso Legrottaglie merita uno studio antropologico devo dare la priorità a studiare te, webscuba, con il tuo radicamento ed attaccamento ai riti dionisiaci per capirne la dinamica che ti spinge in quanto sembra, IN QUESTO MOMENTO, di assoluto secondo piano quanto facciano gli antropofagi australiani.

Poi muovendo lo sguardo verso gli studenti e indicandoli dice:

 Infine devo dare merito agli studenti dell’Università di Bologna che a loro spese hanno dedicato i loro studi alla nostra città evidenziando, ma non vi è la indilazionabile necessità di rimarcarlo in quanto parte integrante del loro DNA, rispetto per le nostre tradizioni ed assoluta buona educazione! 


   allora Sara, chiamata in causa ancora una volta, a nome degli studenti interviene:

Mi fa piacere che la discussione si sia per così dire "elevata", da una generica irritazione ad un dibattito antropologico sensato. 
Di tutto questo avremo certamente modo di discutere anche noi ricercatori durante la stesura del libro, in ogni caso. 

poi rivolta all'intimorito webscuba, ormai pallido e con l'aria sconfitta, esclama:

Un solo appunto per te, Webscuba: Le mie idee ed il mio credo non hanno a che fare con il campo di ricerca, e lo stesso vale per quello degli altri miei colleghi. Le opinioni personali non devono influire con l'andamento di una ricerca, soprattutto per quel che riguarda la raccolta di materiale (come nel nostro caso). Potrei anche essere d'accordo con le teorie di ripristino di riti dionisiaci, ma è una faccenda che riguarda me, e che non deve influire con il lavoro che ho svolto a Mottola. Se si facesse ricerca solamente su ciò con cui si è concordi o che ci piace, sarebbe poco professionale e poco corretto. 



    Il fratello di Mario, con gli occhi sdolcinati, rivolta a Sara con tono consolatorio dice:

sara tranquilla, x fortuna che a mottola gli scemi son pochi.. spero che ritornate presto un abbraccio

e si fa una risata.

   La fidanzata di Mario allora interviene balbettando uno poco:
 
a me lasciano un po perplessa le vostre opinioni negative nei confronti degli studenti che sono venuti a studiare i riti della settimana santa....in fondo anche questo è un aspetto interessante e affascinante di una civiltà..e tutte le varie volte che li ho incrociati durante la processione del venerdi santo,a cui ho preso parte,non li ho mai visti ne distratti ne a far baldoria o chaicchierare...!!e il fatto che dei ragazzi possano bere birra seduti su di un gradino non deve essere un metro per giudicare perchè anche dei ragazzi di questo paese lo fanno;quasi,tutte le sere!!!!!!!!probabilmente una sola cosa hanno sbagliato...dovevano studiare quanto questo paese è bigotto,chiuso,nei confronti degli altri...ma a questo punto mi sa proprio che hanno capito anche questo;per fortuna!!!!un ringraziamento a questi ragazzi,davvero!!!

quasi piange.

  
 
allora webscuba, uscendo dal silenzio, risponde agli attacchi con sintetiche risposte: 

rivolto a Mario 

Meglio essere una pecora nera che un pecorone. 

indicando Sara 

il discorso che hai fatto mi ha colpito perche'parla di una rinascita alla primavera con i fremiti della passione. Nel ballo della pizzica avviene la stessa cosa. Il prof. Martino lo dice nella sua ricerca affermando il valore terapeutico del ballo, considerato liberatorio. Anche una delusione d'amore puo' essere curata ballando la pizzica. 

Poi rivolgendosi verso don Antonio attacca:
 
Non mi serve girare mezza Italia per cercare le balle storiche. 
Mi basta un libro di storia. 

Gia' Costantino vietava e perseguitava tutte le manifestazioni religiose diverse da quella cattolica. 
Perfino cattolici di diversa opinione furono perseguitati ed esiliati. 

alzando la voce aggiunge:

Non parliamo poi delle persecuzioni nel Medio Evo: intere comunita' furono sterminate per volere del papa (quali quelle nel sud della Francia o le diaspore ebraiche presenti in Europa). 
E che dire dell'Inquisizione? 
Quanti furono i morti? 
E che dire dei riformisti protestanti massacrati a mucchi? 
E che dire delle scomuniche, degli arresti e condanne di scienziati e filosofi fino al giorno d'oggi? 
E che dire degli scappellotti che ho preso dalle suore all'asilo perche' non volevo dire l'Ave Maria? 

alza il braccio come per proteggersi

E che dire di mio nonno picchiato per strada perche' protestante? 
E che dire dei crocefissi nelle scuole, o quella svettante illegalmente sulla cima del municipio? 

Grosso errore citare la storia perche' e' piena di misfatti e orrori. 

In tutte queste persecuzioni, massacri, scomuniche, non vede in nostro anonimo un qualcosa di coercitivo? Un assogettamento del popolo ai voleri del papato? 

Il popolo non aveva alternativa. O le preghiere e le processioni come dettate, o la persecuzione. 

fa una pausa, intorno la gente lo guarda come se venisse da un altro pianeta, con aria di commiserazione:

La dimostrazione che i riti della settimana santa siano un affare, lo si vede dai soldi spillati sui cuscini e da quello che succede nelle canoniche quando si contano le offerte. 

si accende una sigaretta e continua

Legrottaglie e' un bravo ragazzo, ma sbaglia ad enfatizzare la sua fede. Ci sono modi piu' normali per difendersi dalle tentazioni che il successo comporta. La chiesa pentecostale, poi, e' piu' coercitiva ed integralista di quella cattolica. Un giorno se ne accorgera'.
 
poi a don Antonio che si e' accostato

Per finire con le balle storiche, una nota: 
C'e concorrenza fra il Berlusconi ed il papa, ambedue vogliono costruire ponti: il primo sullo stretto di Messina, il secondo un Ponte Celeste fra il cielo e la terra. 
Chi la spara piu' grossa vince.
      


   Don Antonio risponde con tono concitato:
 
e che dire del primo genocidio della storia??? 
Vedi alla voce "Vandea " in Wikipedia operata dagli " illuminati" repubblicani della Rivoluzione Francese contro inermi contadini di quella regione che difendevano le loro tradizioni?? 
Webscusa... e che dire che... mi hai annoiato??? 
La religione a te non va proprio giù??

squotendo la testa 

Pazienza, me ne farò una ragione. 
Quanto ai crocifissi ( anche quelli ilegali (???, Sigh) ti rimando a quanto scriveva sull'Unità nel 1983 ( articolo facilmente rinvenibile su Internet) una comunista ed ebrea come Natalia Ginzburg. 
Ma sai... è questione di classe!!!


   prendendo fiato e tirando dalla tasca un pezzo di giornale dice:
 
Quanto al mito della inquisizione 
 Brian Van Hove ( Civiltà Cattolica 1992) dice: " Ma appare evidente che, nella maggior parte della sua esistenza, l’Inquisizione fu ben lontana dall’essere un moloch di morte, sia nella teoria sia nella pratica. I dati relativi alle pene inflitte in Valenza e in Galizia suggeriscono una percentuale di esecuzione ben inferiore al 2% degli accusati. È stato calcolato che in 19 tribunali la percentuale di esecuzioni nel periodo 1540-1700 fu dell'1,83%. Se questi dati si avvicinano in qualche modo alla verità, sembrerebbe che durante il XVI e il XVII secolo in tutti i domini della monarchia spagnola, dalla Sicilia al Perù, siano state giustiziate dall’Inquisizione meno di tre persone all’anno: forse una percentuale più bassa di quella di un qualunque altro tribunale provinciale di giustizia. 
Poi, liberissimo tu di credere in quello che vuoi.


  Sara cambia discorso:
 
Conosco De Martino (o verrei disconosciuta dal mio prof), e lo stesso vale per il resto del gruppo. 
Sempre a beneficio di Webscuba: ripeto che le opinioni personali dei singoli non intaccano mai la qualità della ricerca. Fossimo stati un gruppo composto unicamente da pagani, islamici, agnostici, atei e così via, la ricerca sulla settimana santa mottolese si sarebbe svolta nell'identica maniera. E questo per chiarire eventuali illazioni sibilline. 

Per tutto il resto, non mi addentro nel discorso storico/politico. 
In primis perchè non mi compete, e secondo perchè poco mi riguarda (e fra le due cose c'è differenza). 

Agli altri: io, per quel che mi riguarda, sto più che tranquilla. :) il mio lavoro l'ho fatto, i dati li ho raccolti, scattato foto e fatto interviste...e mi son pure divertita, sebbene non fosse qualcosa di dovuto. Adesso ci metteremo all'opera per scrivere il libro, e stop. 

Sara si allontana.

        
   Ulfsteinn che nel frattempo si era allacciato le scarpe di camoscio, allora sbotta:
 
"E che dire degli scappellotti che ho preso dalle suore all'asilo perche' non volevo dire l'Ave Maria?" 

E un bel chissenefrega non ce lo metti? 

Web, al mondo NON ESISTONO, più o meno dai tempi dell'ultima glaciazione, culture "pristine". Tutte le culture della terra sono, in varia misura, contaminate. Dire che i riti della settimana santa non meritano di essere studiati perché sarebbero roba "importata" è una boiata colossale. Dire che "La Magna Grecia ERA la Grecia perche' greci erano i pugliesi" è un falso storico di immani proporzioni. Di questo passo si può tranquillamente postulare la razza ariana e tutte le stronzate conseguenti.
 
rivolgendosi alla gente allargando le braccia:

Ragazzi, qui siamo veramente messi male. i discorsi che sto ascoltando stasera meritano al più qualche sano perculamento. Qui invece c'è gente che li prende sul serio. Deliri come quelli di Webscuba ottengono repliche premurose e tanto tanto assennate. Dico, stiamo dando di matto? Ma vi pare normale imbarcarsi in discussioni come quella, surrealissima, nella quale ci siamo lasciati trascinare or ora solo perché un gruppo di studenti è venuto a Mottola a studiare i riti della settimana santa? Ma porca vacca, ha dell'incredibile. E fatevi una chiavata, ogni tanto.

alza la mano nel gesto di dire andate a quel paese e si allontana
      
 Pallmall era uscito dalla pizzeria con una focaccia che aveva divorato durante la discussione. Ancora masticando e con un po' di pomodoro sull'angolo sinistro della bocca dice:
 
webscuba secondo me sbagli a voler imporre a riti che fanno indiscutibilmente parte della nostra storia le tue forzature pseudointellettuali: sei liberissimo di offendere coloro che si accostano a questi riti definendoli “scimmie e penitenti” (vd. il tuo blog. e, comunque, grazie: finora nessuno mai mi aveva dato della scimmia!!!), ma non devi permetterti di intaccare una fetta importante della cultura locale avendo l’assurda pretesa di far valere la “supremazia” delle tue puttanate pseudostoriche, pseudoanalitiche e pseudononsocosacacchioaltro.

nel dire l'ultima parola gli cola un po' di mocio dal naso, si pulisce col dorso della mano,  il sugo di pomodoro ed il mocio si mescolano sul polsino della camicia disegnando una disgustosa figura. Continua dicendo:

facendo ciò hai anche offeso (come, del resto, ha fatto Mario) gli amici di bologna che sono venuti a studiare i nostri riti con quel “piglio” scientifico che a molti di noi è sempre mancato!!! 
invece di render loro grazie di ciò, noi che facciamo??? offendiamo!!!??? bene così, complimenti!!! 

e fa un inchino

siamo stati capaci o di offendere chi si è mostrato sinceramente interessato alla nostra cultura (ebbene si, è anche questa cultura!!!), o di svilire la dedizione e la passione di coloro che ci hanno preceduto nei decenni (o, meglio, nei secoli) addietro… 

constatare che c’è gente che tra noi come te che mette in discussione riti e tradizioni secolari che vanno anche al di là (non solo in senso “baracconesco”) del sentire religioso, è davvero deprimente. 

rivolto al gruppo di studenti restati stupefatti ed ancora con le bottiglie di birra raffo in mano, con aria sommessa aggiunge:

chiedo scusa agli amici di bologna per ciò che sono stati costretti a sentire in questa piazza e ringrazio loro per le tante pagine scritte su un pezzo di nostra storia: in ciò, penso di rappresentare il comune desiderio di tutti i mottolesi!!! 

gonfia il petto

chiudo riprendendo una frase che girava su internet fino a qualche mese fa: 
“sorry, dear friend! i’m “mottolese” and webscuba is not speaking in my name…” 

naturalmente nessuno capisce l'ultima frase per via dell'accento appulo-inglese, percio' tutti lo guardano stupiti       

  webscuba e' perplesso, sa che deve intervenire, percio' si rivolge a don Antonio:

non rinnego, a differenza dei lefebriani che mettono in discussione l'olocausto, il genocidio durante la rivoluzione francese. Ma questa ci ha dato il tricolore, uno stato di diritto, il motto LIBERTA' FRATERNITA' UGUAGLIANZA e lo Stato Italiano in cui Lei, don Antonio, vive e puo' difendere l'antidemocratica gerarchia della chiesa. 

cadenzando le parole

Lo Stato Italiano e' uno stato laico, che difende le minoranze e la liberta' di espressione. La presenza di crocifissi nelle scuole e' illegale. 
Simboli religiosi dentro e fuori gli edifici pubblici sono illegali. Solo la bandiera italiana e quella europea possono essere esposte. 
Fare manifestazioni davanti alle chiese e' illegale (Maroni). 
Partecipare a manifestazioni col viso coperto e' illegale (legge antiterrorismo). 

con piu' enfasi

In quanto alla classe questa la lascio a lei , ai comunisti ed agli ebrei. Cosi' stasera mi INFILO IN UN RAVE PARTY dove, fra una birra ed un paio di strafighe bionde, accendero' un cannone a forma di PRETE. 

VIVA I RAVE DIONISIACI! 

ed aggiunge guardando il cielo con gli occhi da pazzo:

Non sono stato io a tagliare i cavi della corrente a Palagiano durante la processione; e' stato un angelo mandato per dire " sono duemila anni che mi fate il funerale. E' ora di smetterla".
        

   Giovanni, un muratore ancora sporco di calce, dal  capannello  grida: 
 
Con questi discorsi fate ridere e piangere nello stesso momento. 
Smettetela di dire cavolate, impariamo ad accogliere i forestieri che vengono per conoscere le nostre tradizioni, finitela una volta per tutte di fare questi manoscritti.

e dalla folla qualcun altro aggiunge

Oddio... per la prima volta in vita mia... mi trovo d'accordo con Ulfsteinn. 
Credo,infatti, che non valga la pena di continuare ad interloquire con chi parla solo per slogan senza scendere nel dettaglio ( pur non essendo questa la sede più adatta), senza rispondere minimamente alle argomentazioni opposte e che giusto per mandare in vacca la discussione tira in mezzo lefebvriani, suore e magari infine anche il gruppo T.N.T. 
Che dirti?? 
Buona canna!!!!!!

Il capannello si scioglie, ormai e' tardi e c'e' la tv da guardare....

Tuesday, 4 March 2008

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Friday, 8 February 2008

BENEATH BLACKFRIAR'S BRIDGE BY ERIN NATALIA

Article published by www.kevinstaniec.com

BENEATH BLACKFRIAR’S BRIDGE
ERIN NATALIA text
IAN GORDON AND PINO MANDORINO image


On any other day I would have been told to “fuck off”, so I consider myself lucky. I had admired Pino Mandorino and his painting of elliptical figures in various intimate poses since I first walked under Southwark’s Blackfriar’s Bridge. Sometimes lying in wait, rolling his own tobacco, sometimes painting, he can almost always be found underneath the old bridge who searches frame the River Thames and, beyond, the financial district of the City of London. Around the corner from the Tate Modern, one couldn’t help but wonder why he was here instead of exhibiting his work in one of London’s many world-renowned galleries.
The Tate Modern is the reason for what he feels is a most profitable location. During the financial crisis five years ago, not as many people were willing to invest money in art. People were laid off, and those who did pass through Southwark weren’t interested. Then the Tate Modern art gallery opened. Tourists and passers-by already had their minds focused on artistry, and as tourism fed more money into London’s economy, money found its way to Pino Mandorino. Mandorino says that, as a Pisces, he needs to be on the riverfront in a place that is calm and quiet. Being a Pisces myself, I didn’t have the heart to bring attention to the buses and trains that could clearly be heard from overhead. Still, Mandorino, happily pleading laziness, maintains that riding his bike each morning from his flat down the street to the bridge is a lot less time-consuming and expensive than looking for an appealing gallery. And this isn’t the only way Mandorino has felt guided by finance. As he spent more time beneath the bridge, among musicians, poets, and street vendors, he realized a pattern. Sales increased when he drew ten similar subjects depicting a man and a woman in a variety of embraces. He admits having tried his hand at different subjects (thel ikes of which were not disclosed despite my questioning), but only being able to sell the couples with ease. Yet even if the couples didn’t sell, I secretly believe Mandorino would paint them anyway. What’s more, Mandorino claims to be able to guess where a customer is from by the variations of a painting he or she has bought. Americans are frequent customers, or at least they were until exchange rates skyrocketed. Californians prefer the brighter canvases, while New Yorkers are partial to poses in which the woman is central and held from behind by the man. As I bought my burnt sepia canvas, exuding warmoranges and pinks, I felt as thoughI had betrayed my West Coastheritage. Despite his own affirmations in location influencing painting preference, Mandorino admits that he can’t quite pinpoint the nuances of Londoners, citing its myriad of cultures and languages, classes and peoples. So why London? Mandorino comes from Italy, known for its sun, sex, and spaghetti. To say the least, England is known for none of thesethings. Yet Mandorino is convinced that, in London, “if you find the rightstream, you can go far”. To him, and many others (myself included), it is a place where intellectuals come and flourish. There is no end to the possibilities when in London. And Mandorino knows, having traveled extensively himself. He thinks Paris and Rome are too noisy; Madrid is too dirty; and although Barcelona receives a great deal of sunlight, the city itself is a place of perpetual darkness. After having spent time in California’s Venice Beach and hitch hiked to San Francisco on a big rig with a black man smoking cannabis who would not stop talking, he is of the belief that it is just too easy to get lost in the West with all its pesky albatross and apocalyptic weather. This man of experience has come to his conclusion, and for him, London is ideal. Who knows? Maybe he’s onto something.
An upload of more pictures soon.

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